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Libera viva, 2012

 

L’ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli ha caratteristiche uniche che possono essere riassunte così: è un edificio – città, nel senso di una struttura enorme, dotata di tutti i servizi necessari a renderla completamente autosufficiente, come una sorta di “fortezza civile”. E’ composta da svariati padiglioni collegati tra loro da lunghi corridoi sempre uguali che si affacciano sui giardini interni.

Questo gigantesco relitto è oggi in stato di completo abbandono. E’ ancora in mano pubblica, in attesa di un cambio di proprietà e delle inevitabili trasformazioni che ne seguiranno. Questo luogo è in quella fase sospesa, di stallo tra ciò che fu e ciò che sarà.

 

Ho fotografato il Leonardo Bianchi nello spazio di un anno, cogliendolo nelle luci e nei colori delle quattro stagioni. L’eccezionalità della struttura è accentuata dall’eccezionalità del suo stato: la lussureggiante vegetazione dei giardini penetra con decisione negli interni facendosi spazio ovunque può. La luce, sempre generosa in ogni momento dell’anno, assume però caratteristiche diverse a seconda delle stagioni. Questo gioco di variazioni coinvolge così il significato e le caratteristiche degli spazi, trasformandoli di volta in volta.

 

Il Leonardo Bianchi è come una rovina archeologica sommersa dalla vegetazione. Sull’edificio grava uno sconcertante silenzio. Attraversando i suoi corridoi, guardando le bacheche come i graffiti dei pazienti, si percepisce, non lontana da noi, l’onda immane di sofferenza da qui transitata. La riconquista degli spazi da parte della vegetazione è come una metafora della rivincita della vita sulla costrizione.

Mostre personali da

Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano

ES Contemporary Art Gallery, Merano

Mijics Architects, Rimini

 

Pubblicazione “LIBERA VIVA”

Verlag für moderne Kunst Nürnberg, 2012

Testi ger/it/engl. di  Emanuela de Cecco, (Milano)

Silvie Aigner (Dispositiv Wien),

Anna Sicolo (N)apoli

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